Con questo primo numero (29 dicembre 2016)
si inaugura la serie monografica ideata e curata da Luigi M. Reale
“Quaderni di italianistica.online”
Il ritrovamento nell’Archivio Diocesano di Gubbio della partecipazione di nascita di Giacomo Leopardi inviata il 5 luglio 1798 dal padre Monaldo a Gubbio ci fa risalire, tramite la nonna paterna di Giacomo, Virginia Mosca, ad una altrimenti dimenticata ascendenza eugubina dell’illustre poeta. Grazie all’originale ricerca già condotta da Anna Maria Trepaoli è stato possibile un ulteriore approfondimento che ha messo in luce notizie particolari sulla famiglia Leopardi e sul giovane Giacomo.
La pubblicazione è distribuita con licenza Creative Commons BY-NC-ND 4.0 in ebook gratuito anche attraverso la piattaforma Streetlib [potete leggerla online su Google Libri e Google Play].
Questo primo numero dei “Quaderni di italianistica.online” si caratterizza per le seguenti particolarità:
- tratta un argomento finora ignorato nella altrimenti sterminata bibliografia leopardiana;
- è concepito non come una ricerca originale ma come una “messa a fuoco”, un approfondimento basato su una monografia già compiuta (nel caso specifico da un’altra autrice, ma potrebbe anche trattarsi del medesimo autore), di cui valorizza i dettagli che ritiene più significativi e, alla luce di questi, effettua taluni sondaggi, stabilendo diversi collegamenti, con riscontri puntuali, e avvalendosi di apporti anche inediti (non è quindi un rifacimento “di seconda mano”, ma l’esito di specifici accertamenti);
- per la struttura, si presenta come un contributo breve, articolato in semplici unità logiche, ciascuna identificata da chiari titoli e sottotitoli esplicativi (caratteristica che si ritiene fondamentale per i testi destinati alla lettura su schermo); in apparenza giustapposti, i paragrafi sono tenuti insieme dal filo rosso della ricerca d’archivio che ha riportato alla luce il documento della partecipazione di nascita di Giacomo Leopardi, ha permesso la ricostruzione delle incombenze ereditarie del padre Monaldo, ha infine ridato voce ad una sconosciuta testimonianza epistolare – custodita nell’archivio familiare di Recanati – sul giovane di Giacomo.
